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GAMBE PESANTI E GONFIE: RIMEDI

Alla sera dopo molte ore di lavoro in piedi o seduti, soprattutto durante la stagione calda, possono comparire disturbi alle gambe quali pesantezza, gonfiore delle caviglie. Il gonfiore è dovuto all’eccessivo accumulo di fluidi negli interstizi (edema). Raramente è sintomo di malattie sistemiche (insufficienza cardiaca, renale, epatica, ipotiroidismo, ecc.) soprattutto quando compare occasionalmente alla sera e si riduce alla fine della stagione estiva.

La più comune causa di gonfiore bilaterale alle gambe è l’insufficienza venosa degli arti inferiori, cioè un difficoltoso ritorno del sangue venoso verso il cuore. Sovrappeso, obesità e cellulite sono spesso presenti.
E’ proprio la stagione autunno-invernale quella adatta per intervenire in modo da contenere ed evitare l’aggravarsi della sintomatologia con l’arrivo del caldo.

Cos’è l’insufficienza venosa agli arti inferiori?

In stazione eretta o seduti il sangue venoso va dal basso verso l’alto, contro la forza di gravità; camminando le pompe muscolari del piede e del polpaccio spremono le vene ed il sangue procede verso l’alto. Le valvole delle vene impediscono al sangue di refluire in basso.

In caso di insufficienza venosa, il sangue rallenta nel ritorno verso il cuore (es. valvole difettose , ostruzione per trombosi, obesità e sedentarietà) , aumenta la pressione nelle vene (con dilatazione delle stesse = vene varicose), e nei capillari: da qui, i liquidi fuoriescono accumulandosi nei tessuti interstiziali (edema) dove non vengono sufficientemente drenati dal sistema veno-linfatico. Il caldo, determinando vasodilatazione, aggrava il ristagno ed accentua i disturbi.

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Una visita angiologica, accompagnata da ecocolordoppler, può evidenziare ostruzioni venose, incontinenza valvolare e pianificare il trattamento delle vene varicose e dei capillari dilatati per ridurre il letto vascolare, aumentare la velocità del sangue e contrastare la stasi venosa.

RIMEDI PRATICI

La strategia consiste nell’ aumentare la velocità del ritorno venoso dagli arti inferiori al cuore, muovendo di più le gambe e controllando il sovrappeso.

  • Indossare calze elastiche a compressione graduale: elevata alla caviglia, decrescente salendo verso la coscia.
  • Camminare almeno 45 minuti al giorno.
  • Correggere le alterazioni della postura del piede (es piede piatto) con adeguati plantari, indossare scarpe comode con tacco 3-5 cm;
  • Evitare il sovrappeso e l’obesità che favoriscono il piede piatto, aumentano il carico delle vene.
  • Utile una dieta ipocalorica drenante.
  • Controllare la stitichezza, evitare indumenti stretti in vita che ostacolano il deflusso venoso;
  • Non stare fermi in piedi a lungo.
  • Da seduti, sollevare alternativamente il tallone e la punta del piede, ed alzarsi spesso.
  • Dormire con le gambe più in alto rispetto al cuore (rialzo sotto il materasso o meglio alzare i piedi del letto).
  • Non esporre le gambe al caldo, al sole nelle ore più calde: sconsigliati i bagni caldi, i fanghi, ecc.. Utili docciature di acqua fredda.
  • Non fumare. Evitare gli alcolici (vasodilatazione periferica);
  • Evitare, se possibile, farmaci che determinano vasodilatazione (es. antipertensivi, estroprogestinici, corticosteroidi, antinfiammatori non steroidei, alcuni antidepressivi)
  • Utile il linfodrenaggio manuale

RIMEDI FARMACOLOGICI

Mesoterapia
Cicli di iniezioni intradermiche con farmaci vasoattivi e drenanti, possono allievare la sintomatologia, ad es: estratto di cynara scolymus; lymdiaral (omeopatico); glucosamina solfato (Dona) aesculus hippocastanus (omeopatico); mesoglicano (Prisma).

Carbossiterapia
Cicli di micro-iniezioni superficiali di anidride carbonica medicale inducono una vera riabilitazione del microcircolo determinando vasodilatazione diretta, formazione di nuovi vasi, con un aumento del flusso sanguigno ed una maggiore ossigenazione dei tessuti.

Farmaci per via orale

  • Farmaci flebotonici: a base di diosmina, oxerutina. Farmaci antitrombotici a base di mesoglicano .
  • Non utili i diuretici non essendoci sovraccarico di volume plasmatico.

Estratti fitoterapici naturali

ad azione capillarotropa-protettiva, antiedemigena, per via orale o applicati localmente, es.:

  • Centella asiatica (Centella asiatica L.); Ippocastano (Aesculus hippocastanum); Vite rossa (Vitis vinifera) ad azione drenante:
  • Estratto secco di. Ortosifon (Tè di Giava) contiene flavonoidi tipo Sinensitina
  • Estratto secco di Betulla (flavonoidi quali quercetina, esperetina, ecc.).